Il 4 febbraio si celebra la Giornata mondiale contro il cancro, promossa dall’Union for International Cancer Control e sostenuta dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Rispetto al 2020, si stima che nel 2022 i nuovi casi di tumore in Italia siano aumentati dell’1,4 per cento circa per gli uomini e dello 0,7 per cento per le donne. È stato infatti calcolato che nel 2022 vi siano state circa 391.000 nuove diagnosi di tumore. Lo afferma il rapporto “I numeri del cancro 2022”, frutto della collaborazione tra AIOM (Associazione italiana di oncologia medica), AIRTUM (Associazione italiana registri tumori), Fondazione AIOM e PASSI (Progressi nelle aziende sanitarie per la salute in Italia).
Nei 27 Stati membri dell’Unione europea si stima che un uomo su due e una donna su tre svilupperanno un tumore nel corso della propria vita, con particolare riferimento a persone adulte e anziane. Tra i tumori più diagnosticati, quello femminile del seno occupa il primo posto, il tumore del polmone si aggiudica invece il triste primato di mortalità, con oltre 20 per cento di tutti i decessi oncologici.
Tenuto conto del costante processo di invecchiamento della popolazione, è facile comprendere quanto pesante possa essere l’impatto delle patologie oncologiche nel panorama sanitario europeo e quanto diventi sempre più impellente per gli stati membri investire nella ricerca scientifica per trovare soluzioni terapeutiche in grado di curare il cancro o comunque bloccarne lo sviluppo.
Ri.MED, fondazione per le biotecnologie e la ricerca biomedica con sede a Palermo, è in prima linea nella ricerca di tipo traslazionale, ovvero un tipo di ricerca che – partendo dai bisogni terapeutici – possa tradurre velocemente i risultati in applicazione cliniche, sviluppando innovative soluzioni diagnostiche e terapeutiche. Grazie alla natura dei soci fondatori – tra cui il CNR, l’Università di Pittsburgh e UPMC – e alla partnership strategica con ISMETT, la Fondazione Ri.MED è in grado sviluppare programmi di ricerca applicata, concentrandosi in particolare su 5 aree terapeutiche: malattie oncologiche, cardiovascolari, neurodegenerative, metaboliche e terminali d’organo.
Ri.MED ha all’attivo una decina di progetti di ricerca in ambito oncologico. Uno dei più recenti ed innovativi è stato sviluppato dal gruppo di Informatica Molecolare, che ha da poco realizzato una piattaforma con algoritmi di predizione per il drug repurposing (ovvero utilizzare farmaci già approvati per curare malattie diverse da quelle per cui erano stati creati) di farmaci attivi sulle proteine chinasi: i ricercatori del gruppo hanno appena pubblicato la prima versione del software.
Ce ne parla Ugo Perricone, Group Leader del team Ri.MED di Informatica Molecolare: “La piattaforma KUALA (acronimo di Kinase drUgs mAchine Learning frAmework) che abbiamo realizzato sfrutta algoritmi basati sulla classificazione binaria per predire a livello molecolare nuovi target terapeutici appartenenti alle proteine chinasi per farmaci già in uso. Le proteine chinasi – spiega Perricone – sono in grado di regolare numerosi processi cellulari alla base della patologia oncologica e di altre patologie di natura infiammatoria. L'applicazione di tecnologie basate su approcci informatici è particolarmente importante e potente, perché consente di analizzare in modo rapido ed integrato dati di diversa natura. Ci auguriamo che la piattaforma da noi creata possa rappresentare un valido strumento nella riclassificazione di farmaci utili per la cura di tumori ancora difficili da contrastare”.
È importate sottolineare che i tempi necessari per lo sviluppo e l’approvazione di nuovi farmaci possono durare anni; per questa ragione, trovare e sperimentare l’efficacia di farmaci già in commercio per la cura di patologie ad oggi senza rimedio potrebbe fare la differenza per tutti quei pazienti che purtroppo non possono aspettare anni per trovare una cura efficace.
Rassegna Stampa