Caterina Alfano, PhD
Group coordinator
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Viale delle Scienze, Ed. 18
90128 Palermo, ITALY
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Descrizione
Il gruppo di Biologia Strutturale e Biofisica fornisce informazioni biofisiche e strutturali dei fenomeni biologici guidati dal ripiegamento, dall’aggregazione e dall’interazione delle proteine con l’obiettivo finale di comprendere i meccanismi molecolari alla base di gravi patologie. Il gruppo è inoltre impegnato nella scoperta di farmaci basati su piccole molecole e nello sviluppo di terapie a base di proteine, con particolare attenzione agli anticorpi terapeutici.
Il focus principale delle attività di ricerca del gruppo è sulle malattie neurodegenerative. La neurodegenerazione rappresenta una minaccia crescente per la nostra società moderna sempre più anziana. I trattamenti attuali sono nella migliore delle ipotesi palliativi e non specifici, il che riflette il fatto che manca ancora una comprensione dettagliata della maggior parte di queste malattie. La ricerca del gruppo di Biologia Strutturale e Biofisica mira a comprendere i meccanismi molecolari del misfolding e dell’aggregazione delle proteine alla base delle malattie neurodegenerative e si basa sul concetto che la conoscenza della funzione fisiologica e della rete di interazione delle proteine aggreganti è uno strumento chiave per progettare molecole che possano competere specificamente con l’aggregazione patologica. Le interazioni native proteina-proteina potrebbero infatti fornire importanti mezzi per alterare e controllare la funzione e l’assemblaggio delle proteine coinvolte nelle malattie neurodegenerative e potrebbero svolgere un ruolo protettivo contro l’aggregazione aberrante.
Parallelamente, il gruppo è impegnato nella caratterizzazione strutturale e biofisica delle Mussel Foot proteins, proteine adesive delle cozze che, analogamente alle proteine coinvolte nelle malattie neurodegenerative, subiscono una transizione di fase e formano aggregati proteici stabili. Lo scopo finale di questo progetto di ricerca è lo sviluppo di bioadesivi in grado di funzionare in ambiente acquoso. Negli ultimi anni, c’è un crescente interesse focalizzato sullo sviluppo di nuovi adesivi di derivazione naturale in diverse aree di applicazioni cliniche come l’ingegneria tissutale e la medicina rigenerativa. La grande sfida nello sviluppo di nuove molecole bioadesive è trovare molecole in grado di funzionare in ambienti acquosi generalmente ostili e in grado di far aderire i tessuti in modo efficiente in tali condizioni. Le proteine di animali sessili con proprietà adesive in acqua potrebbero superare queste difficoltà.
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